Il progetto delle Pittime Reali
Il progetto dell’Oasi Naturale di Cascina Oschiena nasce con l’obiettivo di ricreare e mantenere in tutte le stagioni un ambiente naturale stabile d’area umida finalizzato alla sosta e alla nidificazione di varie specie di uccelli acquatici migratori e per garantire la sopravvivenza e la riproduzione di molte specie di anfibi, farfalle e libellule.
Il target principale è salvaguardare l'habitat riproduttivo della Pittima Reale (Limosa limosa), per la quale il sito di Cascina Oschiena è ad oggi l’ultimo sito censito in Italia, proteggendola quindi dall'estinzione come popolazione nidificante nel nostro paese.
È cosi che con grandissima gioia nel 2019, dopo 4 anni di progettazione e studio, grazie alla collaborazione di esperti naturalisti e di avifauna, botanici, entomologi ed erpetologi (in particolare grazie a Raffaella, Mauro, Luca e Fulvio) ed alle opportunità offerte dal PSR Regione Piemonte Misura 4.4.1 per lo sviluppo di aree naturalistiche, siamo riusciti a realizzare il nostro sogno: restituire all'ambiente 25 ettari da sempre destinati alla produzione di riso (un quarto dell'azienda).
Una gestione differenziata dei livelli d’acqua durante l’anno e tra le varie zone dell’area umida permetterà di accogliere anche specie differenti e di consentire lo sviluppo e il mantenimento di ampie aree a cariceto, giuncheto e canneto, tutti habitat importanti a livello naturalistico.
Nell'ambito del progetto si è data molta importanza alla ricostruzione di ambienti differenti concentrandosi in particolar modo sulla ricostruzione di un ambiente di acqua bassa e zone prative da mantenere in asciutta o semi-umido per circa tre mesi all’anno (aprile, maggio e giugno), in modo da favorire e garantire una zona sicura per la nidificazione e l’allevamento dei pulli di tre specie di caradriformi in forte diminuzione in tutta Europa: la Pittima Reale, il Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus) e la Pavoncella (Vanellus vanellus), specie messe sempre più a rischio dalle nuove tecniche di lavorazioni della risicoltura intensiva.
Nei mesi successivi alla riproduzione delle tre specie target (luglio-febbraio), l’area in oggetto viene maggiormente allagata, con vari livelli di sommersione, in modo da ricreare una zona di sosta stabile (alimentazione e rifugio) per varie specie di uccelli impegnati nella loro migrazione autunnale verso i quartieri di svernamento (luglio-novembre), e durante tutta la fase invernale (dicembre-febbraio), periodo in cui l’acqua nelle zone delle risaie è praticamente assente, data l'assenza quasi totale di aree umide naturali. Si riscontrano zone ad acqua bassa per i Caradriformi (Beccaccini, Combattenti, Tringhe e Pavoncelle) di circa 5-15 cm, zone con livelli più profondi per Anatidi di superficie (Germani reali, Alzavole, Fischioni e Volpoche) pari ai circa 35 cm in corrispondenza delle zone ribassate e pari a circa 95 cm in corrispondenza dei canali antipredazione. Vi sono approdi e guadi per permettere l'accesso e l'uscita dall'acqua ai pulli non ancora avvezzi al volo, oltre a innumerevoli livelli intermedi grazie al dolce degradare delle sponde.
Il progetto oltre ad avere una notevole valenza ambientale è anche oggetto di studio da parte di Enti pubblici e Soggetti privati poiché si tratta della prima sperimentazione di restituzione ad ambiente naturale di superfici destinate all'attività agricola da oltre 4 secoli.
I risultati in termini di biodiversità alla fine del primo anno sono stati straordinari. Arpa Piemonte, il Parco del Po, l'Università di Torino e del Piemonte Orientale eseguono costanti studi e monitoraggi su suolo, botanica, erpetologia, entomologia, avifauna.
Dal punto di vista di odonati e farfalle: solo a carattere esemplificativo si sono osservati 11 indvidui di Sympetrum depressiusculum (libellula VU vulnerabile per Liste Rosse Europea e mediterranea e EN endangered, in pericolo, per la Lista Rossa italiana) , 4 di Sympecma paedisca (libellula di interesse comunitario inserita in All. IV della Direttiva Habitat e valutata EN per la Lista Rossa italiana) e la Lycaena Dispar (farfalla anch'essa in Lista Rossa).
Dal punto vista dell'avifauna: le specie di particolare rilevanza conservazionistica a livello europeo osservate nel periodo riproduttivo sono state complessivamente 35 specie!
“Oggi non è più sufficiente conservare è necessario RESTITUIRE”
Strada Oschiena-Tabalino 13040, Crova Vercelli